06/07/2025
Ufficio per lo sviluppo della congregazione in Italia (USCI)

Hare Kṛṣṇa Hare Kṛṣṇa, Kṛṣṇa Kṛṣṇa Hare Hare, Hare Rāma Hare Rāma, Rāma Rāma Hare Hare

BG IX.3

Coloro che non hanno fede nel servizio di devozione non possono raggiungerMi, o vincitore del nemico, ma tornano a nascere e a morire nel mondo materiale.
[Bhaktivedānta Svāmī Prabhupāda] ▴ chiudi

SPIEGAZIONE: Questo verso c’insegna che non si può compiere il servizio di devozione senza avere fede, e questa fede si acquisisce a contatto con i devoti del Signore. Purtroppo, esistono persone così sfortunate che anche dopo aver ascoltato dai grandi saggi tutte le prove fornite dalle Scritture vediche non sviluppano alcuna fede in Dio, ma rimangono esitanti e incapaci di situarsi fermamente nel servizio di devozione al Signore. La fede è dunque l’elemento più importante per fare progressi nella coscienza di Kṛṣṇa. La Caitanya-caritāmṛta afferma che avere fede significa essere fermamente convinti che il servizio a Śrī Kṛṣṇa, il Signore Supremo, è sufficiente a farci raggiungere la perfezione. Questa è la vera fede. A tal proposito lo Śrīmad-Bhāgavatam (4.31.14) spiega:

yathā taror mūla-niṣecanena, tṛpyanti tat-skandha-bhujopaśākhāḥ
prāṇopahārāc ca yathendriyāṇāṁ, tathaiva sarvārhaṇam acyutejyā

"Come annaffiando la radice di un albero si nutrono i suoi rami e le sue foglie, o fornendo cibo allo stomaco si soddisfano tutte le parti del corpo, così dedicandosi al servizio trascendentale del Signore Supremo tutti i deva e gli altri esseri dell’universo sono soddisfatti."

Di conseguenza, dopo aver letto la Bhagavad-gītā si dovrebbe realizzarne rapidamente la conclusione, che consiste nell’abbandonare ogni altra attività e adottare il servizio d’amore al Signore Supremo, Śrī Kṛṣṇa, la Persona Divina. Aver fede significa pertanto essere convinti della verità di questa filosofia e la coscienza di Kṛṣṇa è lo sviluppo graduale di questa fede.

Le persone coscienti di Kṛṣṇa possono essere divise in tre categorie: coloro che non hanno fede fanno parte della terza categoria. Anche se sono "ufficialmente" impegnate nel servizio di devozione non possono raggiungere la perfezione più alta, perché è quasi sicuro che prima o poi devieranno da questa via. Sebbene servano il Signore, la loro mancanza di fede e convinzione rende molto instabile la loro permanenza nella coscienza di Kṛṣṇa. Noi stessi ne abbiamo esperienza quando, nelle nostre attività missionarie, incontriamo persone che adottano la coscienza di Kṛṣṇa con motivi nascosti e poi l’abbandonano per tornare alle vecchie abitudini non appena la loro situazione finanziaria migliora. Solo la fede, dunque, permette di fare progressi nella coscienza di Kṛṣṇa. È invece un devoto di prima classe chi ha sviluppato una fede incrollabile e possiede anche una vasta conoscenza dei Testi che insegnano il servizio di devozione. Infine, il devoto di seconda classe non ha una comprensione molto profonda delle Scritture, ma è fermamente convinto che il servizio al Signore, la kṛṣṇa-bhakti, sia la via migliore e la sceglie in tutta sincerità. Egli è dunque superiore al devoto di terza categoria, che non ha una conoscenza perfetta delle Scritture né una fede molto ferma, ma cerca semplicemente di seguire questa via lasciandosi guidare dagli altri devoti.

Il devoto di terza classe rischia di deviare, cosa che non succede alle altre due categorie di devoti. In particolare, il devoto di prima classe è sicuro di progredire fino alla meta finale, mentre quello di terza classe, anche se ha fede nel valore del servizio di devozione offerto al Signore, non ha ancora acquisito una conoscenza adeguata di Kṛṣṇa studiando Scritture come lo Śrīmad-Bhāgavatam e la Bhagavad-gītā. Può sentirsi attratto dal karma-yoga e dal jñāna-yoga, e talvolta può sentirsi scosso nella fede, ma se riesce a purificarsi da queste "infezioni" può elevarsi al secondo o anche al primo stadio della coscienza di Kṛṣṇa.

Lo Śrīmad-Bhāgavatam descrive anche tre livelli di fede in Kṛṣṇa e, nell’undicesimo Canto, tre livelli di attaccamento. La persona che dopo aver sentito parlare di Kṛṣṇa e dell’eccellenza del servizio devozionale non sviluppa alcuna fede, considerando questi elogi eccessivi, trova difficile il sentiero della devozione, nel quale s’impegna solo in apparenza; poche sono dunque le speranze che raggiunga la perfezione. La fede è dunque molto importante nel compimento del servizio di devozione. ▴ chiudi

Lettera a Hridayananda 06/07/1971

Quando il maestro spirituale dà l‘iniziazione, egli diventa il padre spirituale mentre la Gayatri diventa la madre spirituale. E‘ così che avviene la seconda nascita.
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