BG VIII.22
Dio, la Persona Suprema, superiore a tutti, può essere raggiunto solo con la devozione pura, o figlio di Pṛthā. Benché non lasci mai la Sua dimora, Egli pervade ogni cosa e tutto è in Lui.
[Bhaktivedānta Svāmī Prabhupāda]
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SPIEGAZIONE: Questo verso afferma chiaramente che la destinazione più elevata, da dove non si torna più indietro, è la dimora di Kṛṣṇa, la Persona Suprema. La Brahma-saṁhitā aggiunge che in quel luogo tutto è felicità spirituale (ānanda-cinmaya-rasa); la varietà di forme che vi si trovano sono costituite di pura felicità trascendentale, niente è materiale. Come spiega il settimo capitolo, questa diversità emana dal Signore, perché ogni cosa là è costituita di energia spirituale. In quel luogo il Signore risiede eternamente, sebbene sia anche onnipresente nel nostro universo attraverso la Sua energia materiale. Egli è dunque dappertutto simultaneamente, nell’universo materiale come in quello spirituale, grazie alle Sue due energie. Yasyāntaḥ-sthāni significa che tutto è in Lui, nella Sua energia materiale oppure in quella spirituale.
Col termine bhaktyā questo verso ci ricorda che soltanto la bhakti, il servizio di devozione, può dare accesso ai pianeti Vaikuṇṭha, la suprema dimora del Signore, nessun altro metodo potrà aiutarci a raggiungerla. Nella Gopāla-tāpanī Upaniṣad (3.2 {1.21}) i Veda descrivono la Persona Divina e la Sua residenza suprema: eko vaśī sarva-gaḥ kṛṣṇaḥ. Nel regno spirituale esiste un solo e unico Dio, il Supremo misericordioso, il cui nome è Kṛṣṇa, ma per regnare su ciascuno dei pianeti Vaikuṇṭha Egli Si moltiplica in miliardi di manifestazioni plenarie, tutte dotate di quattro braccia e di svariati nomi: Puruṣottama, Trivikrama, Keśava, Mādhava, Aniruddha, Hṛṣīkeśa, Saṅkarṣaṇa, Pradyumna, Śrīdhara, Vāsudeva, Dāmodara, Janārdana, Nārāyaṇa, Vāmana, Padmanābha e molti altri. I Veda paragonano il Signore a un albero che produce una grande varietà di frutti, fiori e foglie.
La Brahma-saṁhitā (5.37) conferma inoltre che sebbene il Signore non lasci mai la Sua dimora suprema, Goloka Vṛndāvana, è presente in ogni luogo per vegliare sul buon andamento dell’universo intero (goloka eva nivasaty akhilātma-bhūtaḥ). È affermato nei Veda (Śvetāśvatara Upaniṣad 6.8): parāsya śaktir vividhaiva śrūyate / svābhāvikī jñāna-bala-kriyā ca, sebbene il Signore Supremo sia molto, molto lontano, le Sue energie sono così estese che dirigono in modo sistematico e senza il minimo errore l’intera manifestazione cosmica.
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Ginevra 2/6/1974
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[Bhaktivedānta Svāmī Prabhupāda]
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